INTERVISTA AL MISTER DELL'ATLETICO ACQUAVIVA, CICCIO MONGELLI
Si è appena conclusa la sua prima stagione alla guida dell’Atletico Acquaviva, dopo una carriera ventennale ed un palmares di 5 campionati vinti ed una finale play off di Promozione persa con il Conversano di “Calci&Carezze” nel lontano 2006. Memorabili le stagioni a Bitritto, con la scalata dalla seconda categoria alla Promozione, fino a sfiorare i play off per il salto in Eccellenza, e con il Modugno lo scorso anno, con cui nonostante le previsioni da bassa classifica, ha occupato la seconda posizione dietro la corazzata Cerignola.
Parliamo di Francesco “Ciccio” Mongelli, da Novembre allenatore dell’Atletico Acquaviva dei presidenti De Marinis e Lafortezza: con lui tracciamo un bilancio della stagione appena conclusa, spaziando dalla sua squadra ad una vera e propria disamina sull’intero campionato.
Come mai hai deciso di accettare la proposta dell’Atletico Acquaviva?
Mi ha attratto l’idea di riportare Acquaviva ai livelli calcistici che le competono, puntando a breve termine al ritorno quanto meno in Promozione.
Tracciamo un bilancio della stagione appena conclusa, ovviamente facendo riferimento ai mesi in cui sei stato in panchina…
Fui chiamato a fine novembre, in una situazione di classifica che non consentiva di poter ambire all’immediato salto di categoria, senonchè l’intesa con la società fu quella di lavorare in prospettiva per rinviare l’obiettivo al prossimo campionato.
Quali sono stati i vostri punti deboli e i vostri punti di forza?
Il punto debole è stata l’esiguità della nostra rosa, avendo disputato alcune gare senza l’intera difesa, altre senza un solo attaccante, dovendoci inventare la formazione settimana per settimana. Il punto di forza è stato la disponibilità dei ragazzi a voler migliorare il proprio bagaglio tecnico-tattico, cosa che ci ha portato quasi sempre ad esprimere un buon calcio fatta eccezione per la fase realizzativa.
Qual è il tuo rapporto con i presidenti Demarinis e La Fortezza e cosa pensi di loro?
I due presidenti sono prima di tutto due splendide persone, inoltre sono fortemente motivati a fare bene e questo è il viatico per poter ottenere dei buoni risultati. Anche il rapporto fra di noi è eccellente e, mantenendo questa sinergia, contiamo di poter ricreare il giusto entusiasmo della piazza verso i colori rossoblu.
Parliamo del campionato e delle altre squadre: top e flop della stagione
Martina il top, ma non fa notizia in quanto ci saremmo meravigliati se una piazza proveniente dalla Lega Pro avesse fallito l’obiettivo. Il Mola invece è la vera vincitrice morale del campionato in quanto con risorse decisamente inferiori rispetto ai più blasonati avversari, ha perso il campionato per un solo punto. Fra i top ci metterei anche il Ginosa, splendida terza classificata, senza grandi nomi ma con un gruppo consolidato da anni. I flop sono S.Vito e Mottola, squadre con organici importanti, con società esperte e navigate alle spalle, che sono finite rispettivamente a 25 e 34 punti dalla vetta. Fra i flop ci siamo sicuramente anche noi dell’Acquaviva ma l’attenuante, rispetto a S.Vito e Mottola, è che la società non ha la giusta esperienza di questi campionati in cui la fase della programmazione va ben al di là delle semplici scelte dei singoli calciatori.
Quali sono i calciatori delle altre squadre che ti hanno impressionato di piu’ e qual è il calciatore rivelazione?
Devo prima citare i miei Palasciano, Rizzi e Pastore. Il primo, a 31 anni, ha dimostrato che si può essere professionisti anche in prima categoria. Forse merita la palma di miglior giocatore del campionato, insieme al martinese De Tommaso. Rizzi invece è sicuramente tra i pochi giovani che si sono messi in luce quest’anno. Quando arrivai esprimeva un calcio fine a sè stesso, giocando largo sulla fascia, lontanissimo dalla porta. Ho puntato sulla sua trasformazione e lui ci ha creduto, mi ha supportato ed oggi è un giocatore universale che gioca a tutto campo. Pastore era il fiore all’occhiello della nostra squadra e purtroppo si è infortunato alla prima di ritorno facendoci perdere completamente la forza offensiva che la squadra era in grado di esprimere con lui in campo. Fra i giocatori delle altre squadre ne cito tre: l’attaccante Massafra del Locorotondo, sfortunato nella sua esperienza a Martina nel girone di andata essendosi trovato davanti un mostro sacro come De Tommaso a cui ha dovuto fare la riserva. Il centrocampista Donno del Ginosa, anche se non più giovanissimo credo sia stato l’artefice principale delle fortune della sua squadra. E per finire chiudo con un giovane portiere, Turi del Bitetto, che solo la cecità degli operatori calcistici nostrani ha fatto si che un simile talento non abbia trovato spazio in campionati ben più dignitosi.
Si è appena conclusa la sua prima stagione alla guida dell’Atletico Acquaviva, dopo una carriera ventennale ed un palmares di 5 campionati vinti ed una finale play off di Promozione persa con il Conversano di “Calci&Carezze” nel lontano 2006. Memorabili le stagioni a Bitritto, con la scalata dalla seconda categoria alla Promozione, fino a sfiorare i play off per il salto in Eccellenza, e con il Modugno lo scorso anno, con cui nonostante le previsioni da bassa classifica, ha occupato la seconda posizione dietro la corazzata Cerignola.
Parliamo di Francesco “Ciccio” Mongelli, da Novembre allenatore dell’Atletico Acquaviva dei presidenti De Marinis e Lafortezza: con lui tracciamo un bilancio della stagione appena conclusa, spaziando dalla sua squadra ad una vera e propria disamina sull’intero campionato.
Come mai hai deciso di accettare la proposta dell’Atletico Acquaviva?
Mi ha attratto l’idea di riportare Acquaviva ai livelli calcistici che le competono, puntando a breve termine al ritorno quanto meno in Promozione.
Tracciamo un bilancio della stagione appena conclusa, ovviamente facendo riferimento ai mesi in cui sei stato in panchina…
Fui chiamato a fine novembre, in una situazione di classifica che non consentiva di poter ambire all’immediato salto di categoria, senonchè l’intesa con la società fu quella di lavorare in prospettiva per rinviare l’obiettivo al prossimo campionato.
Quali sono stati i vostri punti deboli e i vostri punti di forza?
Il punto debole è stata l’esiguità della nostra rosa, avendo disputato alcune gare senza l’intera difesa, altre senza un solo attaccante, dovendoci inventare la formazione settimana per settimana. Il punto di forza è stato la disponibilità dei ragazzi a voler migliorare il proprio bagaglio tecnico-tattico, cosa che ci ha portato quasi sempre ad esprimere un buon calcio fatta eccezione per la fase realizzativa.
Qual è il tuo rapporto con i presidenti Demarinis e La Fortezza e cosa pensi di loro?
I due presidenti sono prima di tutto due splendide persone, inoltre sono fortemente motivati a fare bene e questo è il viatico per poter ottenere dei buoni risultati. Anche il rapporto fra di noi è eccellente e, mantenendo questa sinergia, contiamo di poter ricreare il giusto entusiasmo della piazza verso i colori rossoblu.
Parliamo del campionato e delle altre squadre: top e flop della stagione
Martina il top, ma non fa notizia in quanto ci saremmo meravigliati se una piazza proveniente dalla Lega Pro avesse fallito l’obiettivo. Il Mola invece è la vera vincitrice morale del campionato in quanto con risorse decisamente inferiori rispetto ai più blasonati avversari, ha perso il campionato per un solo punto. Fra i top ci metterei anche il Ginosa, splendida terza classificata, senza grandi nomi ma con un gruppo consolidato da anni. I flop sono S.Vito e Mottola, squadre con organici importanti, con società esperte e navigate alle spalle, che sono finite rispettivamente a 25 e 34 punti dalla vetta. Fra i flop ci siamo sicuramente anche noi dell’Acquaviva ma l’attenuante, rispetto a S.Vito e Mottola, è che la società non ha la giusta esperienza di questi campionati in cui la fase della programmazione va ben al di là delle semplici scelte dei singoli calciatori.
Quali sono i calciatori delle altre squadre che ti hanno impressionato di piu’ e qual è il calciatore rivelazione?
Devo prima citare i miei Palasciano, Rizzi e Pastore. Il primo, a 31 anni, ha dimostrato che si può essere professionisti anche in prima categoria. Forse merita la palma di miglior giocatore del campionato, insieme al martinese De Tommaso. Rizzi invece è sicuramente tra i pochi giovani che si sono messi in luce quest’anno. Quando arrivai esprimeva un calcio fine a sè stesso, giocando largo sulla fascia, lontanissimo dalla porta. Ho puntato sulla sua trasformazione e lui ci ha creduto, mi ha supportato ed oggi è un giocatore universale che gioca a tutto campo. Pastore era il fiore all’occhiello della nostra squadra e purtroppo si è infortunato alla prima di ritorno facendoci perdere completamente la forza offensiva che la squadra era in grado di esprimere con lui in campo. Fra i giocatori delle altre squadre ne cito tre: l’attaccante Massafra del Locorotondo, sfortunato nella sua esperienza a Martina nel girone di andata essendosi trovato davanti un mostro sacro come De Tommaso a cui ha dovuto fare la riserva. Il centrocampista Donno del Ginosa, anche se non più giovanissimo credo sia stato l’artefice principale delle fortune della sua squadra. E per finire chiudo con un giovane portiere, Turi del Bitetto, che solo la cecità degli operatori calcistici nostrani ha fatto si che un simile talento non abbia trovato spazio in campionati ben più dignitosi.
Ufficio stampa ATLETICO ACQUAVIVA